lunedì 21 dicembre 2015

CERCANDO IL SUO VOLTO..


Una riflessione su Ebrei 11, 1-40

Non è visibile l'Amore, ma io, ogni giorno, mi muovo, cammino, respiro, incontro creature che sono i segni visibili. Però gli stessi segni non mi dicono nulla quando li attraverso distratto. Solo la mia attenzione, il mio ascolto mi consente di percepire l'invisibile. Ascolto, attenzione, percezione… Creature esse pure invisibili alla mia coscienza. Tutto sembra circoscritto in un mondo corporeo ma basta una disfunzione dei sensi perché anche questo, progressivamente scompaia. Dunque non vedo il Suo Volto se non che per una disfunzione dello spirito, un'atrofia progressiva della Fede. Si potrebbe chiamare peccato questa malattia, un'attenzione congelata dagli eventi e inabile a guardare oltre. Mentre ciò che conta è solamente Amore… Forte è la gravità della materia così che il peso dei giorni finisce con lo schiacciarmi quasi al suolo. Per questo ogni giorno devo esercitarmi accostando il mio cuore alla preghiera, focalizzando la mia attenzione quasi esclusivamente sull'essenziale, altrimenti invisibile agli occhi. Ed ecco che anch'io riesco parzialmente a librarmi e anche il mio giogo si fa più leggero se contemplo col mio sguardo interiore.

Renato Pernice - 12 Maggio 2015

mercoledì 16 dicembre 2015

SEGUENDO UNA STELLA...




















Meditazione su Mt. 2, 10-12

“Sogno” e “stella”… Sono le parole che più risuonano in questo brano evangelico ed attraggono oggi la mia attenzione.
E’ come se il Signore mi invitasse a “prestare ascolto” alle piccole cose, ai piccoli fatti che Egli abbondantemente dissemina nella mia vita per “interrogarmi” quotidianamente e agire “di conseguenza” così come seppero fare i Magi.
Già questo, che fu anche l’atteggiamento di Maria (“serbava queste cose nel suo cuore”) mi apre ad una consapevolezza nuova della Presenza, mi mette “in relazione”, apre nel mio intimo uno spazio di silenzio simile a quello della Madre, ove Lui parla, mi rassicura, guida le mie attività giornaliere e i comportamenti nei confronti di persone e situazioni.
Occorre però “perseverare” perché l’onda, la frequenza, la corrente viva di questo “silenzio sonoro” (come lo definisce padre Ignacio) non si interrompa di frequente, né proceda “a singhiozzo” per via di quotidiane abitudini radicatesi nel tempo o di eventi imprevisti che tendono a distrarmi, orientandomi in altre direzioni.
Ogni giorno si ricomincia, ci si rimette in cammino ed è solo la preghiera che mi aiuta a ritrovare questa essenziale “sintonia”, amplia la percezione di Lui come pienezza che orienta e rassicura.
Anzi… La preghiera stessa non è altro che questo “silenzio” ove Egli si manifesta ed io posso relazionarmi con l’Amico, con il Padre e gioire nel sentirmi così profondamente amato, gioire del “messaggio”, di quell’Assente che si fa Presente in un piccolo “segno”, talora in una stella…

Renato Pernice - 16 dicembre 2015