martedì 6 giugno 2023

BENEDETTA PIOGGIA













Meditazione sul Sal. 104

Giorno di pioggia, e giorno di preghiera…
E mi viene da pensare che oggi le nubi ricoprono il paesaggio trasfigurandolo in una dimora di silenzio, dove l'ascolto della voce di Dio, che parla al mio cuore, si fa più intensa e profonda.
Percepisco me stesso in questa natura che assorbe l'acqua come benedetto nutrimento per ogni singola pianta, e anche io benedetto in questo comune sentire che mi trasmette il semplice calpestare l'umida terra.
Lui è qui da sempre, proprio come nella piccola Cappella tra gli alberi ove riposa la Sua fisica Presenza.
Nulla è davvero cambiato. Tranne in me, che ora, non più distolto dalle voci del mondo, presto di nuovo “attenzione”, ritrovo in Lui conforto e Presenza, nell'ascolto di una pioggia che sembra farsi tramite tra il cielo e la terra.
Penso che per i miei fratelli e le mie sorelle dovrei farmi più spesso tramite anche io, così da saziare, proprio come quest'acqua la terra, la sete profonda che ogni anima, anche senza saperlo, sente di Lui.
Io, e i miei fratelli e le mie sorelle, come limpide gocce di speranza, a fecondare i cuori!...
Per questo sono stato da Lui chiamato alla vita e solo per questo ora sono qui.

Mi vengono in mente i versi del Salmo 104:

“tu che distendi i cieli come una tenda,
costruisci sulle acque le tue alte dimore,
fai delle nubi il tuo carro,
(…)
Dalle tue dimore, tu irrighi i monti,
e con il frutto delle tue opere si sazia la terra”.

Il Salmo mi fa anche riflettere sull’ordine perfetto voluto dal Creatore: un luogo per le acque, uno per i monti, uno per i ruscelli, uno per le valli… Etc…
Chiedo perdono a Dio per come l'uomo, al contrario, nel superbo quanto vano tentativo di instaurare un proprio ordine, non stia facendo altro oggi che seminare il caos, al punto da mettere a rischio, con ciò, anche la propria sopravvivenza.
Posso fare ben poco per questo, ma una cosa almeno posso ancora fare: riporre me stesso, proprio come quelle nubi e quei monti, nel luogo previsto, nel “disegno” che Egli, da sempre, vuole per me; 
sforzarmi ogni giorno di compiere non ciò che mi passa per la testa, ma ciò che, nel silenzio della preghiera, “sento” che Lui si aspetta da me.
Piccole gocce, come piccoli propositi, ma certo capaci di cambiare almeno “il mio” mondo a Sua immagine. A salvare il resto penserà Lui…  purché trovi almeno un giusto su questa Terra.
Un giorno di pioggia, dunque… Non come grigie lacrime, ma piuttosto con tutta la gioia di chi ora si sente irrigato, saziato dalla Sua Presenza, e tanto felice adesso, nello scendere da questa montagna, per la grazia ricevuta, che dovrà farsi dono per tutti i fratelli:

“Tutti da Te aspettano
che tu dia loro cibo a tempo opportuno.
Tu lo provvedi, essi lo raccolgono;
apri la tua mano, si saziano di beni.
(…)
Voglio cantare al Signore finché ho vita,
cantare inni al mio Dio finché esisto”.

Renato Pernice - Deserto TOV 5.06.2023

(presso Monastero Benedettino "Dusmet" - Nicolosi - CT)